HO PERSO LE PAROLE

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Ciao a tutti. Forse non siete interessati a sapere perché io abbia trascurato il blog da quasi due mesi, ma ve lo racconto lo stesso.

Prima era per il troppo caldo di luglio, poi c’è stato agosto con le ferie, poi…. Ho perso le parole.

Eh,si. Com’è, come non è, ho perso scritti, documenti, foto, appunti di un anno intero perché, un bel mattino di settembre, ho acceso il pulsante di invio e, niente, di niente di niente, il pc era muto, sordo e cieco. L’hard disk, che aveva compiuto giusto un anno qualche giorno prima, se ne era andato (in ferie, all’inferno, si era suicidato, non saprei dire) e non è più ritornato. Siccome non sono una che si perde d’animo, l’ho atteso pazientemente per un giorno intero poi, vedendo che lo schermo rimaneva nero come la pece, ho deciso che non era il caso di aspettare oltre e, inforcata la bicicletta, mi sono recata in consulto col tecnico di fiducia che non potendo formulare una precisa diagnosi, come usano spesso anche i medici generici, mi ha mandato dallo specialista che ha decretato con assoluta certezza la morte celebrale del mio pc e la possibile perdita di una certa quantità di dati.

Sappiate che non ho pianto, non mi sono strappata i capelli, non ho imprecato (si, dai, un po’ si) ho elaborato il lutto nel giro di un paio di minuti giusto il tempo di decidere che tipo di cervello trapiantare sul pc e solo oggi mi rimetto a battere sui suoi tasti giusto per fare conoscenza con lui che, anno dopo anno sta diventando uno strumento un po’ antipatico ai miei occhi anche riconoscendone la grande utilità. Come prenotare il prossimo volo per Pechino, ad esempio.

I dati persi sono tali per mia manifesta negligenza. Purtroppo non ho mai fatto un backup di salvataggio dei lavori e documenti eseguiti per tutto un anno intero, praticamente da quando giusto poco più di un anno fa l’altro computer mi aveva lasciato senza neanche un ”…ciao…ciao”!

Quindi scritti, appunti per gli articoli del blog, documenti di una certa importanza per faccende private che erano custodite nel cervello precedente sono andati persi. Forse tutto è finito là dove vanno i dati non salvati dei pc quando non si fanno i backup, e adesso se ne stanno tutti liberi di giocare, di mettersi non inquadrati nelle cartelle col bel nome e l’anno. I miei amati file saranno li a guardarmi e a farmi le pernacchie vagando scompigliati prendendomi un po’ in giro per la mia meticolosità di archiviazione, ballando finalmente in un mondo parallelo dove le cartelle “documenti vilma” possono permettersi di accogliere “download” o “immagini” con assoluta libertà senza rispettare “anno 2015” o “2016” o “2018” . Dove i file titolati “fiori del giardino 2018 “ scorrazzano liberamente insieme a “ foto vacanze 2015” o “analisi mediche 2017

Insomma sono diventati file liberati, un po’ “file di buona-donna”, ecco!… ed io ho deciso che così è, senza rimpianti: ricomincerò senza problemi, magari con un po’ di attenzione futura sui salvataggi perché, si sa, ogni file “è bbello ‘a mamma sua” e merita un pizzico di attenzione in più.

Il trapianto del cervello elettronico ha comportato, ovviamente, un fermo all’uso del mezzo oltre che, altrettanto ovviamente, ad una spesa pecuniaria mentre In tutto questo bailamme di riordino e ricostruzione (soprattutto dei documenti più importanti ) ricomincerò da oggi a conservare qua e là appunti, articoli, spunti per scrivere qui sopra.

Nel frattempo sembra stia arrivando l’autunno, già in essere per data ma non per clima e, col rinfrescarsi del tempo e delle idee, chissà che la cartella “autunno 2017” contenente la foto “pero in veste autunnale” non abbia voglia di fare una capatina qui a trovarmi, la rivedrei volentieri.

Vilma (settembre, andiamo)

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